giovedì 3 giugno 2010

Difenderci

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Ho studiato a fondo il fumetto come forma espressiva.
Ho passato ⅓ della mia vita in un letto di ospedale senza altro da fare che leggere.
Ritengo i fumetti il nostro ultimo legame con una maniera antica di tramandare la storia.
Gli egiziani disegnavano sui muri, c'è ancora nel mondo chi tramanda la conoscenza attraverso forme pittoriche.

I fumetti potrebbero essere una forma di storia di cui qualcuno, in qualche luogo, ha avuto percezione o esperienza.
In seguite quelle esperienze e quella storia, stritolate dalla macchina commerciale,
sono state rese avvincenti, vivacizzate, trasformate in vignette per la vendita.

Ho una malattia chiamata Osteogenesi Imperfetta, è un disordine genetico.
Non produco molto bene un certo tipo di proteina e questo mi provoca una ridotta densità ossea,
ossa molto facili da rompere.
Ho subito 54 fratture nella mia vita e ho la forma più lieve di questo disordine, il tipo 1.
C'è il tipo 2, il tipo 3, il tipo 4, quelli che hanno il tipo 4 non durano molto a lungo.

E poi all'improvviso mi è venuto in mente, se esiste una pesona come me nel mondo, ad una estremità dello spettro, non può esistere qualcun'altro che sia l'opposto di me all'altra estremità?
Uno che non si ammali mai, che non si faccia male come succede a tutti noi.
E lui probabilmente neanche ne è consapevole, il genere di persona che quei racconti descrivevano.
Una persona mandata qui a proteggere tutti noi, a difenderci.