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venerdì 12 marzo 2010

Se Ne Deve Andare


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Bhe, potrebbe funzionare.
Potremmo tenerla strafatta e offrire il suo culo  a quelli del convegno antidroga.
Si, è perfetta per la cosa.

Questi sbirri darebbero anche 50 bigliettoni per riempirla di botte e farsela in gruppo.
Possiamo sistemarla in un motel fuorimano, appendere immagini religiose nella stanza,
e scatenare quei maiali contro di lei. La ragazza è robusta, la sfangherà.

Pura e semplice economia, questa ragazza è una manna dal cielo. Ci farebbe tirar su 1000 dollari al giorno.
Sai secondo me può farsene 4 alla volta, se la teniamo imbottita di acido sarebbero 2000 dollari al giorno, forse 3.

Daccordo, stammi a sentire, tra poche ore sarà probabilmente abbastanza lucida
da farsi venire un attacco religioso in nome di Gesù, al confuso ricordo di essere stata sedotta da uno strano, crudele samoano che l'ha nutrita di alcol e lsd.

L'ha trascinata in una camera d'albergo, dove le ha selvaggemente penetrato ogni orifizio
del suo corpicino, col suo palpitante non circonciso membro.

La verità fa male. Andrai dritto alla camera a gas per questa cosa. E anche se riuscissi ad evitarla
ti rispedirebbero nel Nevada per stupro e sodomia consensuale.
No, quella se ne deve andare.




Comando Io

http://img706.imageshack.us/img706/7566/svenstablerjpg.jpg 

Io sono davvero desolato signore, le chiamo un taxi però.

Naturalmente percepivo quello che il portiere diceva in realtà.

Sta a sentire brutta testa di merda, sono stato fottuto a sangue nella mia vita
da una ragguardevole congrega lercia di meschini irascibili poliziotti fanatici delle regole.
E ora, è il mio turno. Perciò vaffanculo agente. Comando io.




lunedì 22 febbraio 2010

Gli Occhi Giusti



Con un pò di fortuna, la sua vita sarà rovinata per sempre.
Pensando che proprio dietro una porta, in tutti i suoi bar preferiti, uomini con camice rosse di lana,
provano sballi incredibili con cose che lui non conoscerà mai.


Strani ricordi in quella nervosa notte a Las Vegas. Sono passati cinque anni? sei?
Sembra una vita. Quel genere di apice che non tornerà mai più.
San Francisco e la metà degli anni 60 era un posto speciale, un momento speciale di cui fare parte.
Ma nessuna spiegazione, nessuna miscela di parole,
musica, ricordi poteva toccare la consapevolezza di essere stato la vivo.

In quell'angolo di tempo e di mondo, qualunque cosa significasse.
C'era follia in ogni direzione, ad ogni ora. Potevi sprizzare scintille dovunque.
C'era una fantastica, universale sensazione che qualunque cosa facessimo fosse giusta.
Che stessimo vincendo. E quello credo, era il nostro appiglio.

Quel senso di inevitabile vittoria sulle forze del vecchio e del male.
Non in senso violento o cattivo. Non ne avevamo bisogno.
La nostra energia avrebbe semplicemente prevalso, avevamo tutto lo slancio,
cavalcavamo la cresta di un'altissima e meravigliosa onda.

E ora meno di cinque anni dopo, potevi andare su una ripida collina di Las Vegas e guardare a ovest,
e con il tipo giusto di occhi, potevi quasi vedere il segno dell'acqua alta.
Quel punto dove l'onda alla fine si è infranta ed è tornata indietro.



domenica 30 marzo 2008

Tacco Punta



Poche persone capiscono l'aspetto psicologico del trattare con un poliziotto della stradale,
un normale automobilista si fa prendere dal panico e si spinge subito sul lato della strada.
E' sbagliato: suscita disprezzo nel cuore dello sbirro.

Lascia che il bastardo ti dia la caccia, ti inseguirà,
ma non saprà come interpretare la freccia che indica che stai per svoltare a destra.
E' per fargli sapere che stai cercando un posto adatto per parlare.

Gli ci vorrà un momento per capire che sta per fare un'inversione di 180° in velocità,
ma tu per quello sarai pronto: concentrato sulla forza centrifuga e il lavoretto "tacco punta"