sabato 19 giugno 2010

Era Cerfuoso

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Era cerfuoso, e i viviscidi tuoppi ghiarivan foracchiando nel pedano,
Tutti mifri i vilosnuoppi mentre squoltian i momi radi invano.
Il Ciciarampa, come d'ira spinto ganascia sgramia e artiglio scorticante!
Rifuggi il Ciciarampa, figliol mio! E il frumiante Grafobrancio!

La spada Bigralace ei strinse in pugno.
Scric scrac, trinciava il Bigralace brando!
Lo lasciò morto, e la sua testa moppia a casa riportava galonfando.



giovedì 10 giugno 2010

Dove Siamo Adesso?


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C'era un tempo in cui "energia" era una parolaccia. E accendere la luce era una scelta sofferta.
Città parzialmente oscurate, carenza di scorte alimentari, auto alimentate a benzina. Ma questo era il passato.
 Dove siamo adesso? Come abbiamo reso il mondo un posto tanto migliore? Come siamo riusciti a far fiorire i deserti?

Attualmente siamo i maggiori produttori di energia di fusione del mondo.
L'energia del Sole, intrappolata nella roccia, viene raccolta dalle nostre macchine sul lato oscuro della Luna.
Oggi forniamo He3 a combustione pulita in quantità sufficiente
a soddisfare il fabbisogno energetico di quasi il 70% del pianeta.

Chi l'avrebbe mai pensato, tutta l'energia di cui avevamo bisogno, proprio sopra le nostre teste.
L'energia della Luna, l'energia del nostro futuro.



martedì 8 giugno 2010

Troppo Tardi

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Dicono di aver lavorato tanto per costruire il paradiso per poi scoprire che è popolato di orrori.
Forse il mondo non viene creato, forse niente viene creato. Un'orologio, senza orologiaio.
E' troppo tardi, è sempre stato e sarà sempre, troppo tardi.



venerdì 4 giugno 2010

Realismo

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Il guaio di Hollywood è che, produce merda. Inaccettabile, inarrivabile merda.
Io non sono un rozzo aspirante cineasta, in cerca dell'esistenzialismo dentro una pipa carica di marijuana.
E' facile infierire sulla cattiva recitazione, sulle scelte di regia,
sui minestroni di parole che tante produzioni oggi definiscono sceneggiature.

No, io denuncio la mancanza di realismo. Il realismo, un elemento che non perme alla moderna cinematografia americana.
"Quel Pomeriggio di un Giorno da Cani" forse il miglior film di Al Pacino, escludendo "Scarface" e "Il Padrino Parte I" logico.
Magistralmente diretto il capolavoro di Sidney Lumet.
La fotografia, la recitazione, la sceneggiatura, tutto perfetto ma, ancora non hanno varcato il limite.

E se per esempio, per esempio in quel film, Sonny avesse potuto farla franca, ma veramente farla franca, e se, ecco la cosa intrigante, se avesse ucciso gli ostaggi subito, senza pietà ne quartiere,
esaudite le richieste a questa bella biondina si becca una pallottola alla nuca, bang sangue.

Ancora niente autobus? E quando mai. Quante vittime innocenti in bella mostra ci sarebbero volute per convincere le autorità a cambiare la strategia nelle crisi con ostaggi. Siamo nel 76, non c'è la CNN o la CNBC, non c'è neanche internet.
Porta tutto ai giorni nostri, adesso identica situazione. Quanto impiegherebbero i media a scatenare la frenesia collettiva? Questione di poche ore, dinventerebbe la notizia del giorno da Boston a Budapest.

10 ostaggi giustiziati, 20, 30, senza sosta, ban ban, uno dietro l'altro.
Tutto ripreso in alta definizione col computer che esalta i colori. Quasi la tocchi la materia grigia.
Per cosa? Un autobus? Un aereo? Qualche milione di dollari per altro assicurati?
Io, non credo, però è un'idea. Certo non è, non rientra nei canoni tradizionali del cinema ma, ma metti che...



giovedì 3 giugno 2010

Difenderci

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Ho studiato a fondo il fumetto come forma espressiva.
Ho passato ⅓ della mia vita in un letto di ospedale senza altro da fare che leggere.
Ritengo i fumetti il nostro ultimo legame con una maniera antica di tramandare la storia.
Gli egiziani disegnavano sui muri, c'è ancora nel mondo chi tramanda la conoscenza attraverso forme pittoriche.

I fumetti potrebbero essere una forma di storia di cui qualcuno, in qualche luogo, ha avuto percezione o esperienza.
In seguite quelle esperienze e quella storia, stritolate dalla macchina commerciale,
sono state rese avvincenti, vivacizzate, trasformate in vignette per la vendita.

Ho una malattia chiamata Osteogenesi Imperfetta, è un disordine genetico.
Non produco molto bene un certo tipo di proteina e questo mi provoca una ridotta densità ossea,
ossa molto facili da rompere.
Ho subito 54 fratture nella mia vita e ho la forma più lieve di questo disordine, il tipo 1.
C'è il tipo 2, il tipo 3, il tipo 4, quelli che hanno il tipo 4 non durano molto a lungo.

E poi all'improvviso mi è venuto in mente, se esiste una pesona come me nel mondo, ad una estremità dello spettro, non può esistere qualcun'altro che sia l'opposto di me all'altra estremità?
Uno che non si ammali mai, che non si faccia male come succede a tutti noi.
E lui probabilmente neanche ne è consapevole, il genere di persona che quei racconti descrivevano.
Una persona mandata qui a proteggere tutti noi, a difenderci.



martedì 1 giugno 2010

Il Bello del Caos

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Sai, io non voglio che ci siano dei rancori fra noi due Harvey.
Quando tu e Rachel venivate portati via, io ero seduto in gabbia da Gordon. Non ho fatto esplodere io quelle cariche.
I tuoi uomini, un tuo piano.
Ti sembro davvero il tipo da fare piani? Lo sai cosa sono?
Sono un cane che insegue le macchine, non saprei che farmene se le prendessi.

Ecco io, agisco e basta. La mafia ha dei piani, la polizia ha dei piani, Gordon ha dei piani.
Loro sono degli opportunisti, opportunisti che cercano di controllare i loro piccoli mondi. Io non sono un opportunista.
Io cerco di dimostrare agli opportunisti quanto siano patetici i loro tentativi di controllare le cose.
Quindi, quando dico, vieni qui, quando dico che con te e la tua ragazza non c'era niente di personale,
capisci che ti dico la verità.

Sono gli opportunisti che ti hanno messo dove sei, anche tu eri un opportunista,
avevi dei piani e guarda dove ti hanno portato.
Io ho solo fatto quello che so fare meglio, ho preso il tuo bel piano e l'ho ribaltato contro di te.
Guarda cosa ho fatto a questa città con qualche bidone di benzina e un paio di pallottole.

Ho notato che nessuno entra nel panico quando le cose vanno secondo i piani. Anche se i piani sono mostruosi.
Se domani dico alla stampa che un teppista da strapazzo verrà ammazzato o che un camion pieno di soldati esploderà, nessuno va nel panico. Perchè fa tutto parte del piano.
Ma quando dico che un solo piccolo sindaco morirà, allora tutti perdono la testa.

Se introduci un pò di anarchia, se stravolgi l'ordine prestabilito, tutto diventa improvvisamente caos.
Sono una agente del caos. Ah e sai qual'è il bello del caos? E' equo.
Così vivi, vosì muori. Adesso ci capiam.



Perchè Sei Così Serio?

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Lo vuoi sapere come mi sono fatto queste cicatrici?
Mio padre era un alcolista e un maniaco e una notte da di matto ancora più del solito.
Mamma prende un coltello da cucina per difendersi, ma a lui questo non piace, neanche un pochetto.
Allora, mentre io li guardo, la colpisce col coltello, ridendo mentre lo fa.
Si gira verso di me e dice "Perchè sei così serio?".

Viene verso di me con il coltello "Perchè sei così serio?" e mi ficca la lama in bocca.
"Mettiamo un bel sorriso su quel faccino" e perchè sei così serio?
Ora la nostra organizzazione è piccola ma ha un alto potenziale di aggressività ed espansione.
 Chi di voi vuole entrare nella nostra squadra, sentiamo?
Ah, c'è un solo posto disponibile per adesso, quindi faremo delle eliminatorie. Fate in fretta.

Oh mi sembri un po tesa, è per le cicatrici? Vuoi sapere la loro storia?
Vieni qui, ehi, guardami. Avevo una moglie, era bellissima come te.
Lei mi diceva sempre che mi preoccupavo troppo, mi diceva che dovevo sorridere di più.
Che giocava d'azzardo e si metteva in un mare di guai con gli strozzini. Ehi.

Un giorno le sfregiano il viso, ma non abbiamo i soldi per la plastica, lei non lo sopporta, ma io voglio vederla tornare a sorridere, voglio che lei sappia che non me ne importa delle cicatrici. 
E allora mi ficco il rasoio in bocca e mi riduco così, da solo, e sai che succede? Non ce la fa neanche a guardarmi.
E mi ha lasciato. Ora ne vedo il lato buffo, ora sorrido sempre.